Fonte: Farmacia News
In Italia la Broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco), stando ai dati dell’Istat, colpisce il 5,6% degli adulti, pari a circa 3,5 milioni di persone, ed è responsabile del 55% dei decessi per malattie respiratorie. Si stima che la prevalenza della malattia in realtà sia più elevata, in quanto la Bpco viene spesso diagnosticata in fase già avanzata, sovente in occasione di un’ospedalizzazione. I dati del più recente rapporto OsMed 2020 indicano, inoltre, che sono numerosi i pazienti che, una volta avviata la terapia di mantenimento, la interrompono precocemente.
Prescrizioni Bpco, le modifiche introdotte dalla Nota
I farmaci inclusi nella Nota 99 sono tutti quelli per uso inalatorio utilizzati nella terapia di mantenimento della Bpco. In questo gruppo di farmaci rientrano i beta2-antagonisti a lunga durata di azione (LABA), gli anticolinergici a lunga durata d’azione (LAMA) e combinazioni precostituite di beta2-antagonisti e steroide inalatorio (LABA+ICS), o ancora l’associazione dei primi due (LAMA+LABA) o di tutti e tre (LAMA+LABA+ICS).
Con l’introduzione della Nota viene eliminato il piano terapeutico per le associazioni LAMA+LABA, che potranno essere prescritte anche dal medico di medicina generale, mentre la triplice associazione rimarrà appannaggio dello specialista con piano terapeutico.
Cronicità, gestione territoriale
La Nota 99, commenta Aifa, «rientra così in un più generale progetto di maggior riconoscimento del ruolo primario della Medicina Generale nella gestione del paziente con patologie croniche, come già avvenuto con l’introduzione della Nota 97 per la prescrizione dei nuovi anticoagulanti orali nella fibrillazione atriale non valvolare».
La nota consente infatti al medico di medicina generale la prescrizione anche di terapie opportune alla gestione di una fase acuta della malattia, indirizzando il paziente a uno specialista in tempi adeguati, così da ottenere una conferma della diagnosi e della terapia.